Sommario
Diritto e storia
Leggi su misura per il “padre padrone” Il diritto di famiglia in Grecia Il diritto di famiglia a Roma

Il diritto di famiglia a Roma


Come in Grecia, anche a Roma la famiglia era la cellula fondamentale della società. La differenza macroscopica è però che a Roma i poteri del capofamiglia, che qui era chiamato pater familias, erano molto maggiori.

In linea teorica, anche il matrimonio romano si basava sulla coabitazione dei coniugi, con l’intenzione di entrambi di essere marito e moglie. E peraltro dobbiamo aggiungere subito che occorreva anche il consenso dei rispettivi padri, se vivi, nel senso che i matrimoni erano, come diremmo noi oggi, combinati tra le famiglie. Ma l’aspetto più importante, che caratterizzava il matrimonio romano, era che all’inizio della coabitazione nuziale si usava normalmente fare una cerimonia con la quale il marito acquistava sulla moglie un potere molto forte, che si chiamava manus e che gli conferiva addirittura il diritto di vita e di morte sulla consorte. Secondo norme antiche, la moglie poteva essere uccisa se scoperta in flagrante adulterio o […] qualora avesse bevuto del vino. Le ragioni del divieto di bere vino per le donne non si conoscono pienamente, ma si suppone che i mariti temessero che le donne, bevendo, potessero perdere i freni inibitori e di conseguenza fossero più portate a commettere adulterio.

La donna soggetta alla manus del marito era in condizione di totale subordinazione e quand’anche, prima di sposarsi, avesse avuto delle proprietà, queste con il matrimonio si sarebbero trasferite tutte al marito. In quanto persona sottoposta, la donna non poteva divorziare: solo il marito poteva ripudiarla. Il divorzio poteva peraltro essere imposto dal padre di uno dei due coniugi. Quanto al marito, era libero di comportarsi come volesse: gli era consentito avere rapporti sessuali fuori dal matrimonio e, come i mariti greci, poteva anche tenere una concubina fissa. Questo stato di cose durò sostanzialmente fino al III secolo a.C., quando un profondo moto di emancipazione delle donne scosse la società romana e portò alla diffusione di un nuovo tipo di matrimonio, in cui il marito non acquistasse più la manus sulla moglie. Ciò realizzò un rapporto di maggiore equilibrio tra i coniugi e introdusse la possibilità anche per le donne di prendere l’iniziativa di divorziare.

Se questo fu ciò che accadde circa i poteri dei mariti sulle mogli, invece rimase saldo lungo la storia del diritto romano il potere dei padri sui figli, che si chiamava patria potestas. La differenza fondamentale con la famiglia greca è che nella romana il potere paterno non cessava mai, finché il padre era in vita, neppure quando i figli avevano raggiunto la maggiore età, che il diritto pubblico fissava a diciassette anni, quando i maschi entravano nell’esercito e acquistavano i diritti politici.Il pater familias romano non solo aveva, come in Grecia, il potere di decidere se accettare o abbandonare i figli nati dall’unione con sua moglie, ma, secondo le norme più antiche, poteva anche arrivare a uccidere, in casi gravi, i figli adulti, sia maschi, se avessero attentato allo Stato, sia femmine, se avessero avuto rapporti sessuali senza essere sposate. […] A parte queste ipotesi estreme, il padre poteva tenere i figli quasi come schiavi, facendoli lavorare e maltrattandoli secondo il suo arbitrio […] e poteva perfino venderli al mercato o cederli in adozione ad altri padri.
Poteva anche, se voleva, emanciparli, ovvero liberarli dal suo potere, ma questo significava escluderli dalla famiglia e privarli di ogni aspettativa ereditaria.
Per il diritto romano più antico, finché il padre era vivo i figli non potevano avere un proprio patrimonio personale, e solo durante l’impero, dal I secolo d.C. in poi, questa limitazione venne sostanzialmente mitigata. Pertanto, la società romana repubblicana presentava un carattere paradossale: un uomo che avesse compiuto diciassette anni avrebbe potuto percorrere tutta la carriera politica arrivando a diventare perfino console, ma all’interno delle mura domestiche avrebbe dovuto continuare a ubbidire al padre e non avrebbe potuto avere alcuna proprietà. […] Un’ultima differenza fondamentale tra Roma e la Grecia è che, per il diritto romano, alla morte del padre, i figli, maschi e femmine, erano tutti eredi in pari misura (e anche la moglie, se sposata secondo il matrimonio che prevedeva la manus in capo al marito, era erede al pari dei figli), mentre nel diritto greco l’eredità spettava esclusivamente ai figli maschi. 

 

Gruppo familiare su una stele funeraria romana.

Differenze sociali e differenze giuridiche

La ragione della differente durata dei poteri dei padri in Grecia, ove essi cessavano alla maggiore età dei figli, rispetto a Roma, ove erano perpetui, si suole vedere nella diversa natura originaria delle due società: essenzialmente mercantile la greca, contadina la romana. Le esigenze del commercio in Grecia richiedevano che i figli godessero di maggiore autonomia, mentre le regole della campagna esigevano sottomissione. Si deve notare che quando anche Roma, dal III secolo a.C., dopo la prima guerra punica, si aprì al commercio marittimo su larga scala, le norme previdero che i padri potessero preporre i figli a capo delle loro imprese, impegnandosi, in via eccezionale, a rispondere dei debiti da loro contratti.

Famiglie antiche e famiglie di oggi

Dai tempi antichi a oggi, le famiglie sono molto cambiate. Tuttavia tracce importanti della famiglia antica, soprattutto attraverso la tradizione del diritto romano, sono giunte fino a noi. Per limitarci a considerare alcune regole del nostro diritto, si pensi che in Italia fino al 1969 l’adulterio commesso dalla moglie era considerato un reato, che fino alla riforma del 1975 la moglie era obbligata a seguire la residenza del marito, che solo dal 2013 il Codice Civile equipara i figli naturali ai figli legittimi. Di converso, alcune regole che esistono in ordinamenti moderni derivati dal diritto romano, erano in realtà al di fuori del campo di azione dei diritti antichi: si pensi al riconoscimento che oggi hanno in alcuni Stati le famiglie di fatto o le famiglie omosessuali. Lo studio dell’antichità ci induce a riflettere sul fatto che la famiglia può declinarsi in diverse forme e modelli, le cui strutture sono influenzate dalla storia, dalla società, da fattori culturali e dallo spirito dei tempi.

 

DIRITTO GRECO E ROMANO A CONFRONTO

Condividi