Sommario
Cinema e Storia
Marie Antoinette - Introduzione La sequenza

La sequenza


Una delle sequenze che evidenziano gli aspetti più frivoli della personalità di Maria Antonietta è quella in cui la moglie del delfino di Francia, non ancora regina, si prepara per un grande ballo in maschera. Le immagini e le situazioni si susseguono veloci e colorate, legate da una vivace musica pop.

Una parte dei preparativi è dedicata alla scelta delle stoffe per gli abiti della festa. Le amiche che siedono a fianco della regina furono davvero le due principali favorite. Si tratta di Maria Teresa Luisa di Savoia-Carignano, principessa di Lamballe (a sinistra), e Yolande de Polastron, duchessa di Polignac (a destra). Tutte e tre le ragazze applaudono ed emettono gridolini di gioia alla vista delle stoffe più pregiate.

Una breve inquadratura ci mostra sullo sfondo qualcosa di particolare: un paio di scarpe sportive, la cui presenza nel XVIII secolo era del tutto improbabile. È evidente che non si tratta di un errore ma di un piccolo «scherzo» con il quale la regista ha voluto aggiungere alla scena un tocco di modernità.

I dolci raffinati e sontuosi rappresentano bene il lusso in cui vivono la regina e la sua cerchia di amici, e costituiscono uno degli elementi visivamente più suggestivi del film.

Il carlino era una razza canina molto diffusa tra l’aristocrazia e le persone abbienti, che trattavano questi animali in modo a dir poco principesco. Maria Antonietta fu molto affezionata a un cagnolino simile ma, come si vede nella prima parte del film, non le fu permesso di portarlo con sé in Francia.

Maria Antonietta divenne famosa per le sue pirotecniche acconciature, opera di monsieur Léonard, il famoso parrucchiere che qui vediamo ricevere i complimenti dalla futura regina.

Come organizzare un'inquadratura di tipo storico

Luigi XVI fu consacrato re l’11 giugno 1775 nella cattedrale di Reims, secondo l’antica consuetudine. A differenza di altri sovrani francesi, l’incoronazione di Luigi XVI non fu immortalata in quadri famosi. La regista non ha tuttavia rinunciato a proporre una sua visione dell’avvenimento, ispirata a fonti iconografiche di origine diversa.

  1. Come si nota nell’inquadratura del film, la ricostruzione è molto accurata dal punto di vista delle scenografie, dei costumi, della fotografia, con aspetti pittorici immediatamente riconoscibili. Per averne una conferma si possono osservare alcune opere del passato.
  2. Il costume regale di Luigi XVI e il modo in cui è accomodato sono però assai simili a una miniatura del Quattrocento che illustra lo stesso evento, tratta da una raccolta di poesie di Martial d’Auvergne.
  3. La disposizione delle figure e una serie di dettagli (il lampadario, le finestre) ricordano il dipinto di Jules Eugène Lenepveu (1819-1898) che raffigura l’incoronazione di Carlo VII avvenuta nel 1422.
  4. Dal dipinto di Antoine-François Callet (1741-1823), ritrattista ufficiale del re, il film ha preso la mantellina di ermellino e la parrucca bianca.

Infine, si possono trovare ulteriori analogie nella celeberrima Incoronazione di Napoleone di Jacques-Louis 4 David (1748-1825).

Condividi