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Cinema e Storia
Marie Antoinette - Introduzione La sequenza

Marie Antoinette - Introduzione


Regia: Sofia Coppola
Interpreti: Kirsten Dunst: Maria Antonietta, Jason Schwartzman: Luigi XVI, Asia Argento: Madame du Barry, Marianne Faithfull: Maria Teresa d’Austria, Jamie Dornan: Conte Fersen, Aurore Clément: Duchessa di Chartres
Paese: Stati Uniti/Francia/Giappone
Anno: 2006

Risorsa interattiva

La quindicenne Maria Antonia Giuseppa Giovanna d’Asburgo-Lorena, figlia dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, si trasferisce da Vienna a Versailles per sposare l’erede al trono francese, il futuro Luigi XVI. Il matrimonio, organizzato dalle rispettive diplomazie per motivi politici, è assai deludente: il coniuge, che le era stato descritto come un uomo attraente, si rivela noioso e goffo, mentre la corte e il popolo di Francia non sembrano apprezzare molto la nuova regina, conosciuta ormai con il nome di Maria Antonietta. Lei d’altra parte si comporta da donna frivola e viziata, impegnata nel dilapidare ingentissime somme di denaro per i più inutili capricci, apparentemente ignara delle responsabilità che le spettano in quanto sovrana. Le vicende personali e i drammatici avvenimenti legati alla Rivoluzione francese la porteranno tuttavia a dimostrare inattese doti di sensibilità, di dignità regale e di saggezza politica.

 

Avvenimenti del passato e modernità dello stile

Tratto liberamente dalla biografia Maria Antonietta - La solitudine di una regina (2002) di Antonia Fraser, il film ripropone la figura storica di Maria Antonietta in chiave moderna e per certi aspetti provocatoria. In particolare, la regista Sofia Coppola ha voluto vedere nei capricci e nelle frivolezze della consorte del re di Francia un atteggiamento analogo a quello di qualsiasi ragazza, di oggi e di ieri, nata e cresciuta tra privilegi e agiatezza. Lavorando sul linguaggio proprio del cinema, la regista ha suggerito un’affinità tra i pensieri e le emozioni di Maria Antonietta, vissuta più di due secoli fa, e le esperienze di un’adolescente degli anni 2000, magari ricca e un po’ viziata. Ha così messo a punto uno stile accattivante, che cerca in vari modi di unire il passato e il presente.

 

L’effetto di shock

Il recupero del passato avviene unendo l’ambientazione storica tradizionale e gli abbondanti riferimenti alle abitudini e alle mode di oggi. Basti pensare che le innumerevoli scarpe della regina e delle sue favorite sono state realizzate da uno dei più fantasiosi stilisti contemporanei: lo spagnolo Manolo Blahnik. Allo stesso modo, gli spettacolari dolciumi di cui le aristocratiche ragazze si saziano senza freni sono opera di Ladurée, noto marchio di pasticceria parigino. Tutto il film si caratterizza per la ricerca dello shock visivo, come si vede dai colori usati per i vestiti e le pettinature, che fanno a gara per colpire lo sguardo: oro, malva, fucsia e vari tipi di rosa sono le tonalità che spesso predominano, come si può vedere dalla locandina stessa del film, riportata in queste pagine. Dal punto di vista della narrazione, il film alterna le scene descrittive, i grandi quadri d’insieme ispirati alla pittura del passato, al ritmo veloce, incalzante, debitore della comunicazione pubblicitaria e dei video musicali.

Errori o scelte consapevoli?
Errori o scelte consapevoli?

Errori o scelte consapevoli?

Lo stile del film, che mescola gli eventi storici con i riferimenti all’epoca odierna, facendo di Maria Antonietta una teenager dei giorni nostri, rende difficile distinguere gli eventuali «errori» dalle scelte registiche effettuate consapevolmente. Ecco un esempio: durante una passeggiata nei giardini di Versailles, Maria Antonietta si ferma a guardare il cielo, nel quale compare la scia di un aereo. È impossibile che gli autori di un film così accurato abbiano commesso un tale errore. È invece probabile che abbiano lasciato di proposito questo particolare per unire con leggerezza passato e presente.

Errori o scelte consapevoli?

L’importanza della musica

La colonna sonora rappresenta un aspetto importante della rilettura moderna, dichiaratamente «pop», del personaggio di Maria Antonietta e della vita di corte presso la reggia di Versailles. A fianco di compositori del passato come Antonio Vivaldi e Domenico Scarlatti sono stati inseriti brani rock, punk, e altre canzoni dai toni aggressivi oppure malinconici e romantici. Il contrasto tra l’ambientazione settecentesca e le sonorità moderne può creare un effetto un po’ straniante, ma presto lo spettatore si abitua ed è in grado di cogliere perfettamente il significato dell’accostamento.

 

Una riconosciuta accuratezza storica

L’abbondanza di musica leggera e di situazioni vivaci, dinamiche, colorate non deve far pensare che Marie Antoinette sia un film superficiale. La rappresentazione della reggia e dei suoi giardini, la descrizione della vita a corte, i ritratti dei personaggi più importanti a cominciare da Luigi XVI, lo sviluppo stesso degli eventi sono dal punto di vista dell’accuratezza storica quanto di meglio può offrire un film pensato per il grande pubblico. Per il rigore e la ricchezza delle immagini l’opera di Sofia Coppola si è aggiudicata vari premi, tra cui l’Oscar assegnato a Milena Canonero per i costumi (va ricordato che la torinese Milena Canonero aveva già vinto due Oscar, il primo dei quali per un capolavoro come Barry Lyndon, 1975, di Stanley Kubrick, anch’esso di ambientazione settecentesca). Inoltre, a conferma del valore storico e didattico di Marie Antoinette, a Cannes una giuria di insegnanti e allievi ha attribuito al film il Premio del sistema educativo nazionale francese.

 

Dalla parte della regina

Nel portare sullo schermo Maria Antonietta, la regista ha selezionato una parte della vita della regina, cioè il periodo che va dal trasferimento a Versailles fino all’abbandono della reggia, nel novembre del 1789, per volontà dei rivoluzionari. Della biografia di Antonia Fraser il film ha però conservato il giudizio fondamentalmente positivo sul personaggio storico, se non dal punto di vista politico, certamente da quello psicologico e umano. La studiosa inglese ha cercato di spiegare i comportamenti frivoli e gli errori politici di Maria Antonietta mettendoli in relazione con l’educazione ricevuta e con l’ambiente in cui la sovrana viveva.

Una donna cresciuta tra i privilegi più esclusivi e educata a considerare il potere monarchico come diritto divino poteva comprendere soltanto a fatica gli importanti cambiamenti che si stavano manifestando in Francia e in Europa. Nonostante questo, sembrano dirci l’autrice del libro e la regista del film, Maria Antonietta seppe mostrare in molte occasioni intelligenza e virtù, evitando o quantomeno ritardando la fine della monarchia e con essa la distruzione della sua famiglia.

Una rockstar a Versailles

Una rockstar a Versailles

Il conte svedese Hans Axel von Fersen (1755- 1810) ebbe davvero una storia d’amore con Maria Antonietta. Per dare un volto e un aspetto fisico al conte, Sofia Coppola ha affermato di essersi ispirata non al vero Fersen, ma a un musicista rock molto famoso negli anni Ottanta: Adam Ant. Una canzone di Adam Ant fa da sottofondo agli incontri tra la regina e il fascinoso Fersen.

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