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Cinema e Storia
Amistad - Introduzione La sequenza: una svolta imprevista

La sequenza: una svolta imprevista


La sequenza in cui il giudice Coglin pronuncia la sentenza di assoluzione per gli Africani riassume due aspetti fondamentali del film. Da una parte ricorda come siano stati inseriti fatti e personaggi immaginari per rendere la storia più movimentata e perciò più interessante. La sequenza dimostra anche come il film abbia voluto sottolineare le virtù delle istituzioni americane e di coloro che le rappresentano: moralità, efficienza e indipendenza durante l’esercizio delle loro funzioni.

 Il giudice Coglin, che decide di seguire la propria coscienza, liberando gli schiavi e condannando i due mercanti spagnoli, è frutto di invenzione.

Non soltanto il leader degli africani, Cinqué, ma anche il personaggio di Yamba, che in questa inquadratura tiene tra le mani la Bibbia, è realmente esistito.

Il segretario di Stato John Forsyth (a sinistra), che rappresentava il governo spagnolo, è un personaggio storico, così come il pubblico ministero William S. Holabird (al centro), il cui ruolo nel processo, tuttavia, fu probabilmente più marginale; del tutto inventato è invece lo spagnolo Calderon (a destra).

Di questi due personaggi, soltanto Lewis Tappan (a sinistra) è davvero esistito. Ricerche storiche approfondite hanno dimostrato che la liberazione degli schiavi fu dovuta soprattutto al suo impegno abolizionista, più che all’avvocato Roger Sherman Baldwin e all’ex presidente John Quincy Adams.

L’avvocato Roger Sherman Baldwin è un personaggio reale. Un po’ meno credibili sono i suoi modi spigliati: per festeggiare la sentenza si mette addirittura a saltare.

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