Le origini di Venezia
Quando arrivano i Longobardi, molti abitanti delle regioni orientali fuggono verso il mare Adriatico e gli insediamenti nella laguna veneta diventano stabili.
In fuga davanti ai barbari
L’avventura di Venezia comincia nelle paludi malsane del fondo dell’Adriatico. I primi storici della città non vedono nulla di misterioso in questo insediamento lagunare, che risale al tempo in cui i barbari attaccavano l’Italia: le popolazioni fuggono davanti agli invasori; rifiutano la sottomissione, intendono salvare la loro libertà e la loro fede. Essi dicono anche che il rifugio lagunare sarebbe stato promesso agli uomini addirittura dall’evangelista Marco, il futuro santo patrono di Venezia. Egli, infatti, avrebbe rivelato che in quelle lagune si sarebbe costruita una città che avrebbe accolto il suo corpo.
Da dove provengono i fuggiaschi? Non lo sappiamo. La Venetia mediterranea (come era chiamato allora l’entroterra veneto, in contrapposizione con la Venetia maritima, che corrispondeva alla nostra laguna) contava città ricche e importanti come Aquileia, Concordia, Oderzo, Altino.
I primi abitanti della laguna
Quando arrivano i fuggiaschi la laguna non è completamente disabitata. Lo storico Cassiodoro nel VI secolo parla di queste località, sostenendo che vi sono poveri insediamenti e che «un’unica risorsa hanno gli abitanti: quella di mangiare pesci a sazietà». C’erano quindi pescatori e marinai, ma anche persone che lavoravano nelle saline: nella storia dell’umanità il sale è uno dei pochi prodotti che si è sempre scambiato, dato che l’organismo umano non ne può fare a meno.
È anche possibile che inizialmente i fuggiaschi pensassero a una fuga solo temporanea e ciò può essere accaduto nel V secolo, durante le invasioni di Alarico e di Attila. La situazione cambia quando arrivano i Longobardi: infatti dal VI secolo gli insediamenti in laguna diventano stabili dato che la Venetia mediterranea continuerà per lungo tempo a essere terreno di scontro e di battaglia.
I Longobardi infatti si scontreranno a lungo non solo contro i Bizantini, ma anche tra di loro perché più volte i duchi longobardi del Friuli tenteranno di sottrarsi al potere del re.
Comincia la costruzione di Venezia
Così su ciascun isolotto i fuggiaschi cominciano una serie di operazioni pazientemente fatte e rifatte: consolidare le rive, drenare la terra, iniziare a edificare, prima con materiali precari, poi con legname e pietre che si vanno a reperire sulla terra ferma, magari negli antichi centri abbandonati, che diventano ora vere e proprie cave.
Nell’810 un avvenimento gravido di conseguenze segna il corso di questa lenta crescita: la sede della confederazione insulare, che sino ad allora si trovava sull’isola di Malamocco, viene trasferita al più difeso Rialto. La costruzione di Venezia comincia. Risalgono infatti a questo secolo la costruzione del monastero di San Zaccaria, del primo palazzo ducale e della prima basilica di San Marco. Nell’828 le presunte reliquie di san Marco sono trasportate da Alessandria d’Egitto a Venezia.
La città, per estendersi, colonizza gli spazi incolti, fa arretrare la vegetazione, prosciuga dei canali, ne apre altri nelle zone da drenare. Le poche vie rettilinee che tagliano il dedalo di calli riprendono spesso il tracciato di un antico canale prosciugato.
Intanto i Bizantini perdono il controllo sulle zone costiere, ma Venezia continua a far atto di sottomissione all’impero d’Oriente. Più che di fedeltà si può però parlare di interesse, perché così facendo la città ribadiva la sua indipendenza dall’entroterra, prima in mano longobarda, poi franca.