Sommario
Vita quotidiana
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A tavola con gli Etruschi


Cereali, legumi, ortaggi costituivano il piatto forte. Ma non mancavano uova, formaggio e pesce. La carne? Soprattutto di selvaggina.

Cereali, legumi e ortaggi
I prodotti della terra hanno avuto certamente una parte notevolissima nell’alimentazione degli Etruschi: cereali, legumi, ortaggi dovevano costituire il piatto forte, almeno sulla tavola delle classi meno agiate. L’agricoltura ebbe del resto in Etruria uno sviluppo eccezionale, secondo quanto ci dicono gli autori latini che più volte mettono in risalto la fecondità dei campi e l’impegno dimostrato dai contadini etruschi nel miglioramento della produzione.
L’introduzione assai precoce del sistema di coltivazioni alternate nei campi e lo sviluppo dell’attrezzatura agricola, in particolare l’aratro trainato da due buoi, contribuirono sensibilmente a un incremento della produzione agricola in Etruria. Anche il sistema di irrigazione, documentato dai cunicoli scavati nel tufo ancora oggi visibili, testimoniano la cura che gli Etruschi ebbero nel risolvere i problemi di deflusso delle acque nella campagna.
Oltre alla coltivazione di cereali come orzo, avena, grano, farro, dall’inizio del VII secolo a.C. iniziò in Etruria la coltivazione intensiva della vite e non molto tempo dopo anche l’olivicoltura. La vite e l’olivo erano già noti in forme selvatiche fin dal II millennio a.C., ma dal VII secolo a.C. la coltivazione si estese su larga scala per la produzione di vino e olio destinati all’esportazione nel Tirreno.

IL BANCHETTO

IL BANCHETTO

La decorazione pittorica della tomba Golini I di Orvieto, databile intorno alla metà del IV secolo a.C., mostra la raffigurazione di alcuni momenti relativi alla preparazione del banchetto che si svolge nell’aldilà. Un altro interessante documento, di poco posteriore, è costituito da un piccolo recipiente di bronzo proveniente da Palestrina, ora conservato a Bruxelles, in cui è incisa una scena di vita quotidiana. Vi sono rappresentate le varie operazioni culinarie di alcuni cuochi che impartiscono ordini ai loro aiutanti, come è indicato dalle iscrizioni che completano le varie scene. In entrambi i casi la preparazione dei cibi è affidata a un numero nutrito di personaggi maschili, presumibilmente servitori, e pertanto immaginiamo un banchetto che si svolge in una ricca casa aristocratica, certamente non il pasto della gente comune. Il piatto principale in preparazione è costituito dalla carne, che veniva arrostita o tagliata a piccoli pezzi e infilata su spiedi. Per mezzo di pestelli venivano triturati in un mortaio ingredienti di vario genere e spezie per contorno alle carni. Focacce e frutta dovevano completare il pasto.
Durante il banchetto i servitori preparavano il vino in grandi contenitori dove veniva mescolato con altri ingredienti aromatici; filtrato con colini, veniva poi versato con mestoli nelle brocche e portato a tavola.

Uova, formaggio, carne e pesce
Accanto agli alimenti di origine vegetale non dovevano mancare sulla tavola etrusca fin dai tempi più antichi prodotti animali quali uova, formaggi e anche la stessa carne.
Al consumo di questi prodotti era naturalmente connesso l’allevamento del bestiame: oltre a quello dei bovini e degli ovini, è ricordato dalle fonti letterarie quello dei maiali, che gli Etruschi avrebbero praticato su larga scala. 

Alle carni di questi animali si ricorreva tuttavia in determinate circostanze, in relazione a sacrifici e a giornate di festa: non bisogna dimenticare poi che l’uso della carne è connesso a problemi di conservazione non indifferenti e che certamente erano di frequente impiegate la salagione e l’affumicazione delle carni.

 

La preparazione del banchetto, particolare dagli affreschi della tomba Golini.

Un contributo alla dieta, che non era molto ricca di proteine animali e di grassi, doveva essere rappresentato dalla selvaggina: l’Etruria antica con le sue colline boscose e le pianure acquitrinose lungo la costa costituiva un ambiente ideale per ogni sorta di specie selvatiche. Anche i prodotti della pesca, nel mare e nei numerosi laghi interni, erano certamente apprezzati.

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