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Arte e Storia
O libertà, o morte - La libertà che guida il popolo Il massacro di Scio La battaglia di Magenta La Comune e i suoi nemici

La Comune e i suoi nemici


L’opera anonima qui presentata è datata 1871, subito dopo l’esperienza della Comune, e mette in scena un confronto tra i comunardi e i loro avversari, appartenenti alle classi sociali che dovevano essere soppiantate. È un condensato perfetto della situazione nei primi giorni di giugno 1871, quando il governo francese si riappropriò di Parigi, riportandola alla normalità e depurandola dei resti dell’esperienza comunarda.

La Comune di Parigi fu un’esperienza politico-sociale destinata a suscitare un ampio dibattito negli anni a venire, e a rimanere un importante punto di riferimento per la storia del movimento operaio. Se si prende in considerazione il programma della Comune, si può notare come esso fosse pervaso dall’idea di iniziare un’epoca nuova, una sorta di rigenerazione dell’umanità basata sul riscatto degli oppressi.

Queste parole, tratte proprio dal programma, ne sono una chiara testimonianza: «È la fine del vecchio mondo governativo e clericale, del militarismo, del burocratismo, dello sfruttamento, [...] dei privilegi cui il proletariato deve la sua servitù, la Patria le sue disgrazie e le sue sventure».

 

Immagine commentata

  1. Su un muro diroccato vi sono ancora i manifesti strappati con l’intestazione della Comune di Parigi, a testimoniarne l’annientamento.
  2. I personaggi sono talmente stereotipati da sembrare degli attori: una coppia elegante piuttosto compiaciuta, un borghese e un sacerdote si riuniscono, incuriositi, intorno al cadavere di un comunardo.
  3. Con il suo bastone, forse un’allusione al manganello dei militari, simbolo della repressione, il borghese esamina il corpo del comunardo, ripugnante ma interessante.
  4. La pennellata cerca di evidenziare i contrasti tra i personaggi stereotipati, soprattutto tra il borghese grasso e il comunardo magro, le cui rispettive costituzioni sono messe bene in risalto: il grasso possiede ciò di cui il magro è privo (il potere, il denaro...). Il magro è invece una figura fragile.
  5. L’opera è efficace per la mescolanza di tragico e di comico, ed è proprio in questa ambiguità dell’intenzione – la scena esprime della simpatia per il governo regolare o per la Comune? – che risulta di grande impatto.
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