Sommario
Storia di copertina
Un incubo al potere il secolo dei dittatori - Introduzione Stalin: l'uomo d'acciaio La moglie e i figli di Stalin Mussolini, pubblico e privato Claretta, l'unico vero grande amore? Hitler un criminale al potere

Claretta, l'unico vero grande amore?


L'autore

Antonio Spinosa (Ceprano [FR] 1923- 2009) è stato giornalista presso testate come Il Corriere della Sera e il Giornale; ha lavorato presso l’Agenzia Ansa come giornalista parlamentare. Ha scritto diverse biografie storiche fra cui Starace. L’uomo che inventò lo stile fascista (1981); D’Annunzio. Il poeta armato (1987); Pio XII. L’ultimo papa (1992) Churchill. Il nemico degli italiani (2001)

Mussolini era incapace di nutrire amori profondi ed esclusivi, essendo attratto dal gioco pesante del potere politico: questa era l’unica cosa che a lui interessasse davvero. […]

In un’intervista rilasciata quando era ormai dittatore dichiarò: «La donna deve obbedire, deve essere passiva. Essa è analitica. Ha forse mai fatto dell’architettura in tutti questi secoli? Le dica di costruirmi una capanna, non dica un tempio! Non lo può. Essa è estranea all’architettura che è la sintesi di tutte le arti e ciò è un simbolo del suo destino». […] Nonostante ciò avevano un peso particolare nella sua vita la relazione con Angela, quella con Claretta, e perché no, quella con la moglie Rachele: un capo fascista non poteva dare il cattivo esempio divorziando, come avrebbe voluto fare. Queste erano le donne che più occupavano il suo animo, e a esse si univa Edda, la figlia, per la quale i suoi sentimenti d’amore paterno non avevano limiti. […]

Angela Curti era sempre tranquilla e discreta, non si metteva mai in mostra. Era, quello, l’amore più sereno di Mussolini il quale, prendendo dolcemente nelle sue le mani della donna, esclamava: «Tu sei il mio riposo».

Questa relazione si protrasse fino a quando non s’invaghì d’una donna più giovane e più fresca di Angela, più appariscente, Claretta Petacci […] che aveva appena ventiquattro anni quando, a metà del 1936, entrò nelle grazie del duce, ultracinquantenne.

Claretta Petacci fu l’ultima e la più duratura tra le amanti del duce, e ne condivise la tragica fine.

Da tempo Claretta lo ammirava. […] Da anni gli inviava poesie appassionate e lui all’inizio le rispondeva burocraticamente chiamandola «piccola fascista». In privato però, parlando di lei, l’appellava spregiudicatamente «quella piccola pazza ». La ragazza cresceva; si sposava con un ufficiale di aviazione, dal quale si separò rapidamente. […]

Aveva già avuto la ventura di entrare in contatto diretto con Mussolini il quale per alcuni anni ancora continuò a considerarla s e m p l i c e - mente come una conoscente, un’amica più cara di altre. Infine scoccò la fatale scintilla, ma il loro amore rimaneva un segreto pressoché totale. Poi se ne incominciò a mormorare fra i più alti ras del regime che incuriositi cercavano di scorgere Claretta mentre, a bordo di un sidecar rosso, entrava di soppiatto a Palazzo Venezia dall’ingresso posteriore dell’edificio.

[…] Si scambiavano pareri sugli occhi di lei un po’ grigi, un po’ verdi, sui suoi capelli corti e ricci; si sussurravano malignità sul suo seno opulento.

[…] Lo stesso Mussolini non mancava di dire: «Mi piacciono le donne in carne. Le magre mi fanno pensare alle aringhe». Giorno dopo giorno egli si legava sempre più a Claretta che era insieme una sognatrice romantica e un’amante intensamente sensuale. […] Quando incominciarono a frequentarsi quotidianamente, lei arrivava a palazzo verso le tre del pomeriggio, saliva a un piano superiore dell’appartamento e attendeva che Ben, così lo chiamava, bussasse alla sua porta. […] Furono accanto per l’ultima volta in piazzale Loreto a Milano, il 29 aprile 1945. […] Lei non aveva più al collo una catenina d’oro, dono di lui, il quale, forzando la sua naturale durezza, un giorno vi aveva fatto incidere sul ciondolo una frase tanto semplice da sembrare dettata da una giovane sartina di provincia: «Clara, io sono te e tu sei me. Ben».

A. Spinosa, Alla corte del Duce. Capitani d’industria, avventurieri, belle donne e massaie rurali, Mondadori

Mussolini al mare presso Levanto (La Spezia), nel 1923. Insieme con lui ci sono la moglie Rachele e i figli Bruno, Vittorio ed Edda.

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