Fenestrelle: lager dei Savoia? - Introduzione
La polemica sull’internamento per punizione di soldati borbonici nel forte di Fenestrelle in Piemonte si è sviluppata nei media in modo violentissimo: da un lato coloro che accusano i Savoia di aver attuato una sistematica politica di sterminio nei confronti dei meridionali; dall’altro coloro che ritengono semplicemente assurda questa accusa.
Si tratta di una polemica che rientra in quella più ampia riguardante la contrapposizione tra i sostenitori della tesi neoborbonica secondo cui il Meridione oggi sarebbe una ricca nazione se non fosse stato depredato dal Nord e avessero continuato a governarlo i Borboni, come già ottimamente facevano; e quella di segno opposto, spesso legati ai secessionisti della Lega Nord, che rinfacciano al Sud i tanti sperperi di denaro pubblico dall’unità d’Italia ai giorni nostri.
Entrambe le tesi hanno in comune una domanda: chi ci ha guadagnato e chi ci ha perso con l’unità d’Italia, il Nord o il Sud? Sotto il profilo storiografico si tratta di una domanda priva di senso: com’è noto non si può fare la storia con i «se». La storiografia si occupa di quello che è successo, non di quello che sarebbe potuto succedere. E poi fonda ogni affermazione su fonti certe, indicandole con puntualità e vagliandole alla luce di interpretazioni anche di segno opposto, così da consentire a chiunque di seguire il faticoso cammino che conduce alla verità storica; una verità mai urlata perché sempre illuminata dal dubbio. È chiaro in questo senso che le affermazioni secondo cui il Sud sarebbe un «paradiso terrestre» se avessero continuato a governare i Borboni o che il Nord starebbe molto meglio se non avesse la «palla al piede» delle regioni del Sud appartengono alla faziosità della lotta politica e non alla storiografia.