Sommario
Storia di copertina
Moglie e madre, madonna e strega - Introduzione La dama di corte: ideale poetico e concretezza quotidiana L’amore al tempo di Catherine: la libertà delle occidentali Il momento più pericoloso: il parto La virago: una nuova idea di donna

Il momento più pericoloso: il parto


Dopo il matrimonio, se non c’erano problemi, una donna dava alla luce un bambino ogni 24-30 mesi: quindi per tutta la sua maturità era impegnata in un ciclo continuo parto - allattamento - parto. Il parto avveniva in casa ed era pericolosissimo: per le pessime condizioni igieniche o per qualsiasi complicazione le partorienti morivano. Nel parto non c’era nessuna distinzione sociale: le regine non rischiavano né soffrivano meno delle contadine.

Masaccio, desco da parto con Natività, 1426. Berlino, Staatliche Museen. Questa particolare tipologia di dipinto rotondo e pitturato su due facce era il regalo cerimoniale per le donne delle famiglie più abbienti che avevano appena partorito. Sul desco, usato come vassoio, venivano off erte le vivande alla partoriente convalescente.

La gravidanza viene gestita dalle donne della famiglia. La futura madre, consigliata da sua madre, da una sorella, dall’esperienza delle comari del quartiere, impara a evitare le insidie tese dalla natura e dalla cultura [...]. Ci si affida al fatalismo, alla preghiera – un pellegrinaggio rituale alle varie Madonne del Parto non può certo far male – e, infine, ai rimedi tradizionali e sperimentati. [...]


Le donne partoriscono a casa propria, nel loro ambiente familiare: la stanza comune e spesso unica che il fuoco del caminetto scalda e rischiara. Le nascite in ospedale, che hanno lo scopo di istruire i futuri ostetrici e riguardano soltanto i più miserabili, sono estremamente rare. Le donne partoriscono nelle loro case, circondate dalle vicine e dalle parenti più anziane, all’interno di una cornice sociale che esclude in ogni caso gli uomini, mariti inclusi.  L’atmosfera è calorosa e il parto avviene sempre più o meno in pubblico; ma che l’evento si verifi chi nel palazzo del re o nella più umile delle capanne si tratta comunque di un atto comunitario, un atto di mutua assistenza che esclude la solitudine, sempre temuta. Si partorisce, per quanto si può, nel calore fisico e morale prodotto da gesti e presenze umane, brodi bollenti, pasti, ceri, preghiere e reliquie. [...]


Per lungo tempo il parto è avvenuto in posizione seduta, a letto, in abito da giorno. Soltanto nel secolo dei Lumi manuali e ostetrici vanteranno i vantaggi del parto disteso, o, per i ricchi, sempre meglio serviti se non meglio curati, su di un letto appositamente studiato. La nuova posizione non aveva altra ragione se non quella di facilitare l’intervento del medico chirurgo.

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