Il trionfo della morte
L’epidemia di peste di metà Trecento non causò solo morte e devastazione: ebbe anche conseguenze nel sentimento religioso e nella sensibilità collettiva. La morte divenne oggetto di meditazione in campo religioso e in campo artistico si diffuse il tema del «trionfo della morte» e della «danza macabra».
Era la naturale reazione delle popolazioni spaventate e impotenti di fronte alla malattia.
- L’opera, realizzata nel XIV secolo da un ignoto pittore catalano, è un tipico Trionfo della Morte. Infatti possiede tutti gli elementi caratteristici di questo genere di pittura.
- Soltanto i poveri e gli ammalati desiderano la morte e la accolgono con le mani giunte, in atteggiamento di preghiera. Essi vedono nella morte la liberazione dalle loro soff erenze.
- La morte porta la falce. Come la falce del contadino taglia tutti i tipi di erba, così la falce della morte non bada alle condizioni sociali delle sue vittime, ma colpisce ricchi e poveri, nobili e popolani.
- La morte è raffi gurata come uno scheletro che cavalca un magrissimo cavallo. La morte infatti sembrava più potente nei periodi di carestia, quando la gente moriva di fame.
- La morte uccide anche per mezzo del suo arco. Come le frecce scagliate da un arco, la morte può colpire improvvisamente, senza dare alla vittima e ai suoi cari il tempo di prepararsi.
- La ricchezza non serve a ripararsi dalla morte. Anche i nobili e gli ecclesiastici vengono colpiti dalle frecce della morte. A nulla serve dedicarsi alla musica e ai divertimenti.