Sommario
Arte e Storia
La morte come spettacolo pubblico - Introduzione Il trionfo della morte La danza macabra A bello libera nos, Domine I flagellanti

La danza macabra


La prima apparizione di questo tema si registra in Francia verso l’inizio del XV secolo.

Nella sua forma più frequente, la morte è uno scheletro completamente scarnificato che irrompe nella vita umana. A nulla valgono i tentativi di corromperla offrendole del denaro; né servono le suppliche dei poveri che la invocano come suprema medicina.

L’azione della morte è sempre imprevedibile e indifferente alle logiche umane. Anzi, solitamente i primi a essere colpiti sono gli uomini potenti e ciò rende trasparente il significato di queste rappresentazioni: si tratta di un severo richiamo volto a ricordare la vanità della vita terrena e l’esigenza di prepararsi alla morte, una riproposizione del classico tema cristiano del «disprezzo del mondo».

 

Immagine commentata

Danza macabra, aff rescata tra il 1484 e il 1485 da Giacomo Borlone de Buschis sulla parete dell’Oratorio dei Disciplini di Clusone, in provincia di Bergamo.

  1. L’immagine riproduce la parte centrale della Danza macabra, affrescata tra il 1484 e il 1485 da Giacomo Borlone de Buschis sulla parete dell’Oratorio dei Disciplini di Clusone, in provincia di Bergamo. È comunemente ritenuta il primo esempio di danza macabra italiano e si ispira probabilmente al prototipo francese di questo tipo di affreschi, realizzato nel 1424 nel Cimitero degli Innocenti di Parigi, sulle pareti del chiostro.
  2. La morte è rappresentata al centro dell’affresco come una regina, indossa la corona e un mantello. È uno scheletro ma è viva, proprio come gli scheletri che danzano con i viventi nel dettaglio raffigurato in basso. Sventola due cartigli: nel primo, afferma che non c’è uomo che le possa resistere; nel secondo, che proprio perché signoreggia su tutti è degna di portare la corona e che non vuole ricchezze ma solo la vita delle persone.
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