Sommario
Protagonisti
Uomini (e donne) alla rincorsa del potere Simon Mago, un messia mancato Della regina aveva la stoffa Il profeta armato Ermengarda e le altre Tutto il potere a una donna

Simon Mago, un messia mancato


Chi era davvero l’uomo che, secondo gli Atti degli Apostoli, offrì del denaro per comprare il potere di compiere miracoli?

La testimonianza delle Scritture
Il termine “simoniaco”, usato per indicare chi compra o vende uffici sacri, deriva da una figura abbastanza misteriosa, Simone, chiamato il Mago: un personaggio citato da Dante nell’Inferno della Divina Commedia con versi di condanna.
La prima testimonianza su Simone è negli Atti degli Apostoli: si dice di lui che compisse grandi magie nella regione della Samaria. Quando l’apostolo Filippo giunse a predicare il Vangelo in quelle terre, Simone fu colpito dai prodigi che egli compiva con l’aiuto di Dio, e si fece battezzare. Tuttavia, quando arrivarono gli apostoli Pietro e Giovanni per donare lo Spirito Santo ai nuovi fedeli, Simone offrì loro del denaro, avanzando questa richiesta: «Date anche a me questo potere, fate in modo che coloro sui quali poserò le mani ricevano lo Spirito Santo». Per tutta risposta Pietro lo maledisse, ritenendolo pieno di invidia e cattiveria. Spaventato, Simone si ritirò, implorando gli apostoli di pregare per la sua salvezza. Null’altro si dice di lui nelle Scritture, ma di Simon Mago si tornò a parlare nel II secolo. Alcuni Padri della Chiesa, cioè scrittori cristiani dei primi tempi, ricordavano la sua azione in Samaria e addirittura a Roma, dove, a dire il vero, maghi e ciarlatani abbondavano. Giustino di Gerapoli affermava che la magia di Simone era opera dei diavoli, e che egli era ritenuto dai Samaritani un Dio. Nella sua opera lo accompagnava una donna, tale Elena.

La disputa di Simon Mago con San Pietro e San Paolo davanti a Nerone in un mosaico della Cappella Palatina a Palermo.

Per Ireneo era un pericoloso inventore di eresie
Ireneo di Lione, nell’opera Adversus haereses (Contro gli eretici), si dilunga a parlare di Simone, riconoscendo in lui il fondatore di una vera e propria eresia, cioè una dottrina errata ricavata dal cristianesimo.
In primo luogo, Ireneo non ritiene che Simone, una volta sgridato da Pietro, si sia convertito: la sua collera si sarebbe inasprita ed egli si sarebbe rafforzato nel proposito di mettersi in gara con gli apostoli nelle capacità magiche.
Per Ireneo, inoltre, Simone avrebbe inventato una vera e propria dottrina religiosa, nella quale egli si riservava il posto della Santissima Trinità: sarebbe stato lui a creare il mondo e a salvare gli uomini. La misteriosa Elena, secondo lo studio di Ireneo, non sarebbe stata altro che una prostituta di Tiro, liberata da Simone che riconosceva in lei una incarnazione del pensiero di Dio. Era stata però presa prigioniera da potenze cosmiche negative, che l’avevano prima trasformata in Elena di Troia, poi, dopo altre peripezie, gettata nel bordello di Tiro.
Simone l’aveva recuperata per salvarla e alla fine avrebbe salvato tutti coloro che avessero creduto in lui.

Al fianco di Nerone

Nella letteratura cristiana antica, Simone si trasformò lentamente in un personaggio simbolico: da teorizzatore di una religione contraria a quella cristiana addirittura a consigliere di Nerone. Secondo alcune fonti più tarde, fu proprio lui a consigliare all’imperatore di incendiare Roma per poter avviare la persecuzione dei cristiani.
Nello scritto intitolato Passione dei Santi Apostoli Pietro e Paolo è anche raccontata quale sarebbe stata la morte di Simone: per convincere Nerone dei suoi poteri, Simone si vantò di poter volare dopo essersi lanciato da una torre. Per un po’ riuscì a stare in aria, grazie all’intervento dei demoni suoi amici. Ma le potenti preghiere di san Pietro costrinsero i demoni ad andarsene, e Simone si sfracellò al suolo.

La caduta di Simon Mago per comando di Pietro e preghiere di Paolo, mosaico. Monreale, Duomo.

Al di là della leggenda

È estremamente difficile ricostruire la realtà storica di questo personaggio. Gli storici tuttavia ritengono che sia davvero esistito e che non si tratti soltanto di una figura simbolica o immaginaria. Si possono comunque evidenziare dei punti fermi: il primo è la provenienza di Simone dalla Samaria, regione che già gli Ebrei consideravano culla di false religioni e contaminazioni culturali.
Il secondo punto sta proprio nel tentativo, raccontato dagli Atti, di acquisire subito, da parte di Simone, un ruolo importante e prestigioso nella neonata religione cristiana, ruolo che lo ponesse sullo stesso piano almeno dei primi discepoli di Cristo. Un personaggio come lui, desideroso di fama e grandezza, non poté accettare con rassegnazione di essere respinto in quel modo. La sua rabbia lo avrebbe condotto a combattere in ogni modo il cristianesimo. Il terzo punto sta nella situazione religiosa dell’impero romano nei primi decenni dell’era cristiana. Le religioni sincretiste abbondavano: non è difficile pensare all’azione di un uomo come Simon Mago che si crede dotato di poteri eccezionali, o addirittura di essere Dio, e che raccoglie nella sua dottrina elementi cristiani, ebraici, ellenistici e orientali.
Infine, la vicenda di Simon Mago permette di gettare luce su un momento della storia cristiana in cui molti erano i rischi di mescolare la genuina dottrina di Gesù con realtà del tutto estranee.

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