Sommario
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Pericle era un dittatore e Cesare un democratico? - Introduzione Atene, il vizio di origine della democrazia Pericle, il princeps romano La demokratia nasce con un atto di violenza? La nostra democrazia è figlia di Atene? Cesare, il dittatore democratico Cesare, il principe è povero

Atene, il vizio di origine della democrazia


L'autore
Silvia Ronchey

Silvia Ronchey (1958), medievista e filologa, ha studiato la civiltà del mondo bizantino e approfondito la figura della filosofa Ipazia.

Attualmente insegna presso l’Università Roma Tre. Fra le sue opere: Lo Stato bizantino (2002), Il romanzo di Costantinopoli, guida letteraria alla Roma d’Oriente (2010), Ipazia. La vera storia (2010).

Silvia Ronchey presenta il saggio Il mondo di Atene, dello storico Luciano Canfora, e ne commenta l’analisi della democrazia ateniese: del sistema politico-sociale inventato 2500 anni fa si svelano la realtà e l’origine.

Lawrence Alma-Tadema. Fidia mostra a Pericle e ai suoi amici il fregio del Partenone, 1868.
Birmingham, Museum and Art Gallery.

Che cos’è la democrazia? Noi occidentali viviamo convinti che sia «la peggiore forma di governo, a eccezione di tutte le altre sperimentate», secondo il detto reso famoso da Churchill1. Al punto che ci adoperiamo spesso per «esportarla», dando per scontato che quel «potere di tutto il popolo» che la parola etimologicamente indica non sia un mito, una costruzione retorica o propagandistica diversamente declinata a seconda delle epoche, ma esista come realtà e come tale si applichi. Anzitutto nel mondo greco in cui nacque e nella politica di una polis di 2500 anni fa: Atene.

Eppure già Tucidide2 definiva il lungo governo di Pericle «democrazia solo a parole, ma di fatto una forma di principato». Che cos’era dunque la democrazia per i suoi antichi inventori? Le frasi in cui Tucidide parafrasa e in parte ricrea il cosiddetto epitafio di Pericle tradiscono in realtà una cupa ironia e una neppure troppo recondita critica della retorica democratica e di quella «violenza imperiale esercitata dagli ateniesi ovunque nella terra» attraverso la demagogia. [...] È a questo primo chiarimento che Luciano Canfora affida l’esordio de Il mondo di Atene, vera summa di tutto ciò che si dovrebbe sapere sulla cosiddetta democrazia ateniese.

«La chiamano democrazia ma in realtà è un’aristocrazia con l’appoggio delle masse», chiariva l’antidemocratico Platone3 nel Menesseno. Ma è nel breve dialogo Sul sistema politico ateniese, tradizionalmente attribuito a Senofonte4, in realtà opera di Crizia5, che Canfora indica «il vero e proprio antiepitafio» di Pericle, dove tutti i punti toccati dal tradizionale elogio vengono capovolti per mostrare che la democrazia di Atene «è in realtà violenza di classe, cattivo governo, regno della corruzione e della sopraffazione anzitutto in tribunale, regno dello spreco e del parassitismo», e che calpesta le forme alte di cultura e d’arte «con l’eliminazione stessa degli uomini che le incarnano». [...] «Atene», scriveva Moses Finley6 in La democrazia degli antichi e dei moderni, «pagò un prezzo terribile: la maggiore democrazia greca diventò soprattutto famosa per aver condannato a morte Socrate»

Benjamin Constant7, fondatore all’inizio dell’Ottocento della dottrina che esalta la moderna democrazia proprio in virtù della sua distinzione rispetto all’antica, nel discorso Sulla libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni sottolineava che l’antica idea di libertà era limitativa in primo luogo del diritto alla fruizione della ricchezza. La polarità istituita da Constant tra una «libertà oppressiva» (la democrazia antica) e la «libertà libera» dei moderni, secondo Canfora «si sfascia quando si tratta di Atene. È lì che il teorema si inceppa perché Atene è le due cose insieme». È libertà oppressiva (schiavista) ed è insieme libertà «libera» nel senso moderno: basata sul diritto alla fruizione della ricchezza e perciò esposta a tutto ciò che ne consegue, tra cui l’inevitabile deriva imperialista e il suo sfociare in una oligarchia finanziaria, se non in dittatura finanziaria.

[...] Canfora rintraccia la vera origine del distorto mito della democrazia ateniese nella politica non più della Grecia ma di Roma: nell’esigenza romana di screditare il grande e comune avversario macedone.

L’integrazione tra Oriente e Occidente e le altre epocali innovazioni di Alessandro, intuite da Cesare e Antonio, sarebbero continuate in Bisanzio. Rinnegate dalla reazione augustea, la loro eclissi avrebbe lasciato al medio e poi al moderno evo europeo una livida eredità di guerre barbariche, nazionalismi e conflitti etnici, non ancora estinta.

1 Sir Winston Churchill (1874-1965), politico e storico britannico, è stato Primo Ministro del Regno Unito dal 1940 al 1945 e dal 1951 al 1955.

5 Politico, scrittore e filosofo (460-403 a.C.), esponente dell’aristocrazia ateniese.

2 Storico ateniese (460 ca.-395 a.C. ca.), la cui opera principale è La guerra del Peloponneso.

6 Storico statunitense (1912-1986), naturalizzato britannico.

3 Filosofo ateniese (428 o 427-328 o 327 a.C.); fu allievo di Socrate, il cui pensiero presentò nelle proprie opere.

7 Storico e politico francese di origini svizzere (1767-1830)

4 Storico ateniese (430-354 a.C. ca.); anch’egli discepolo di Socrate, fu ammiratore di Sparta e avversario della democrazia ateniese.

 

 

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