Sommario
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Pericle era un dittatore e Cesare un democratico? - Introduzione Atene, il vizio di origine della democrazia Pericle, il princeps romano La demokratia nasce con un atto di violenza? La nostra democrazia è figlia di Atene? Cesare, il dittatore democratico Cesare, il principe è povero

La nostra democrazia è figlia di Atene?


L'autore

Èric Vial (1958), è uno storico francese, docente presso l’Università di Cergy-Pontoise.

Si è occupato della storia dell’Italia contemporanea, e in particolare dell’emigrazione degli antifascisti italiani verso la Francia. Su questo tema ha pubblicato L’émigration politiqueitalienne en France entre les deux guerres (1997).

Nonostante siano state a lungo idealizzate come modelli politici, sostiene lo storico Èric Vial, Atene e la Roma repubblicana non sono le antenate delle nostre attuali democrazie.

L’origine di queste ultime si troverebbe piuttosto nell’Inghilterra medievale, dove sorse una prima forma di equilibrio fra i poteri che aprì la via al moderno liberalismo politico.

Sono abbastanza frequenti le critiche rivolte all’antica democrazia e riguardano, in particolare, l’esclusione delle donne, degli stranieri e degli schiavi. È pur vero che anche le nostre democrazie, è stato fatto notare, sono imperfette e lo sono state ancora di più per molto tempo: qualunque opinione si possa avere sul rapporto tra nazionalità e cittadinanza, il tardivo riconoscimento del diritto di voto alle donne è sufficientemente emblematico.

È senza dubbio più interessante dimostrare che le nostre istituzioni non sarebbero considerate democratiche da un ateniese dell’antichità per ragioni del tutto diverse, tra cui l’indipendenza del potere esecutivo e la debolezza del controllo popolare: ciò costringe a interrogarsi su alcune prove evidenti. Forse possiamo aggiungere che nella nostra democrazia attuale, l’ateniese vedrebbe una forma di “sistema misto”.
Resta il fatto che tra noi e l’antica Atene, la stessa discendenza sembra una falsa evidenza. Da allora, infatti, troppe conquiste, imperi o regni, con o senza tracce di strutture elettive, nuove dispersioni e privatizzazioni del potere politico, feudale o regio, si sono succeduti perché si possa ritrovare una continuità con la città greca; essa non sarebbe molto più solida di quella con Vaishali1, nello stato indiano del Bihar, considerata uno dei primi se non il primo esempio di democrazia al mondo, anche prima del miracolo greco.
Certo, possono ricordare la democrazia ateniese alcune strutture politiche locali caratterizzate da assemblee di abitanti o di capifamiglia e da giudici eletti, con obiettivi definiti, come nel caso degli amministratori laici delle parrocchie, ma a volte anche nel quadro di veri esempi di autogoverno: pensiamo ai cantoni svizzeri detti «primitivi»2 o alla Repubblica degli Escartons nella regione di Briançon, nata ufficialmente nel 1343, con i loro consoli e le loro comunità di villaggio che si riunivano più volte al mese. Oppure ancora alle «repubbliche dei Pirenei», dove il ruolo del sorteggio, l’immunità a fine mandato, la responsabilità dei consoli sulle loro proprietà ricordano molto Atene.

Primo piano della riproduzione della “Bocca della Verità” di Roma.

Tuttavia, queste democrazie locali, più o meno compiute, difficilmente possono passare per una eredità greca, e noi stessi ne siamo gli eredi soltanto in modo molto parziale. Le nostre attuali democrazie si sono piuttosto abbozzate nell’Inghilterra medievale, quando un relativo equilibrio di forze tra il monarca e una piccola minoranza inizia ad aprire la strada al liberalismo politico, e quindi, in seguito a rivoluzioni ed evoluzioni, alla democrazia rappresentativa, comunque di molto successiva. Lo sviluppo delle strade e poi delle ferrovie, l’apertura di nuovi orizzonti, l’alfabetizzazione e la stampa hanno senza dubbio giocato nel XIX secolo un ruolo molto più fondamentale che i ricordi dell’antichità.

Questo non significa che il modello ateniese non abbia influenzato il pensiero politico, anche se quello della Roma repubblicana era chiaramente ancora più radicato nelle menti, ma entrambi sono stati adattati alle esigenze e alla realtà delle epoche moderna e contemporanea, e in certa misura idealizzati e utilizzati come mito giustificatore e propulsore: in questo senso, la nostra democrazia potrebbe essere figlia della Grecia, ma di una Grecia che essa ha sognato, ricostruito e, per così dire, partorito, generando in tal modo gli antenati necessari per giustificare la propria nascita.

1 Città nel nord-est dell’India; nel VI sec. a.C. fu la capitale di Licchavi, considerata una delle prime repubbliche esistite.

2 I tre cantoni primitivi della Confederazione svizzera sono Uri, Svitto (Schwyz) e Untervaldo (Unterwalden), unitisi in alleanza alla fine del XIII secolo.

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